16 Ottobre: Giornata Mondiale del Pane

https://www.eska.it/image/cache/catalog/News/076_giornata_mondiale_pane_2025-1920x820.jpg
  • 16/10/2025
  • 0 Commenti
  • 289 Visualizzazioni

La Giornata Mondiale del Pane (World Bread Day / Journée mondiale du pain) viene celebrata il 16 ottobre.

È stata istituita nel 2006 su iniziativa dell’Unione Internazionale dei Panettieri e Pasticceri (UIBC), con lo scopo di valorizzare la cultura del pane, promuovere la consapevolezza sul ruolo del pane nella dieta e stimolare il consumo di pane fresco.

La scelta della data non è casuale: coincide con la Giornata Mondiale dell’Alimentazione, essendo il pane un alimento fondamentale in molte culture.

Consumo pro capite – panoramica globale ed europea

In generale, in Europa il consumo di prodotti da forno (pane incluso) negli ultimi anni ha mostrato stabilità, con una lieve flessione legata agli effetti della pandemia (2019-2021).

In Italia, il consumo annuo pro capite di pane è stimato intorno ai 41 kg circa (dati 2024).

Questo livello è inferiore rispetto ad altri paesi europei: ad esempio, in Romania si registrano circa 74 kg pro capite. La Germania e l’Austria stanno ai vertici per consumo di pane, con circa 80 kg pro capite annui. Al contrario, Regno Unito e Irlanda hanno consumi più bassi, inferiori ai 50 kg per persona l’anno.

Principali tendenze – Salubrità, funzionalità e “claim” salutistici

Si registrano tassi crescenti di nuovi lanci con claim “alto contenuto proteico”, “ricco di fibre”, “senza additivi/preservanti”, “senza glutine” o “biologico/organico”.

In Europa, la crescita annua del segmento “high protein” nei prodotti da pane è stimata intorno all’8%.

L’attenzione al “clean label” (etichette più trasparenti, ingredienti semplici e naturali) è sempre più centrale.

Riflessioni per il mercato italiano

Negli ultimi 10–15 anni in Italia si è registrata una progressiva riduzione del numero di panifici tradizionali, per diverse cause strutturali:

Margini sempre più bassi: aumento dei costi di farine, energia, trasporti e manodopera, senza possibilità di ribaltare tutto sul prezzo finale.

Concorrenza della GDO: propone pane “sfornato in punto vendita” a prezzi inferiori.

Cambiamento delle abitudini di consumo: meno pane a tavola (da 100 kg pro capite negli anni ’70 a circa 40 kg oggi) mentre aumentano i consumi di prodotti sostitutivi come cracker, grissini e piadine.

Normative e burocrazia: la gestione di un laboratorio di panificazione richiede alti costi fissi, aggiornamenti continui e rispetto di rigide regole igienico-sanitarie.

Secondo dati CNA e Confartigianato, in 20 anni il numero dei panifici italiani è sceso da oltre 25.000 a circa 17.000. Le regioni con maggiore calo sono Lombardia, Emilia-Romagna e Veneto. Ogni anno chiudono circa 400–500 panifici artigianali, mentre ne aprono molti meno.

Crescita della GDO (ma non sempre della qualità)

La grande distribuzione ha progressivamente assorbito buona parte del mercato del pane, in due modi:

Pane “bake-off”: prodotto semilavorato o congelato, cotto sul posto in piccoli forni nei supermercati o discount.

Pane confezionato a lunga conservazione: industriale, confezionato in atmosfera protettiva o surgelato.

Questo modello è vincente dal punto di vista economico (più praticità e minor prezzo – ma non sempre – per il consumatore), ma il prodotto è spesso standardizzato (talvolta “poco invitante” e “poco appetitoso”) e il gusto e la freschezza non sono paragonabili al pane artigianale. Il punto è: i consumatori si accorgono di queste differenze?

Attualmente in molti supermercati, il “pane fresco” è in realtà pane precotto e rigenerato, cotto poche ore prima ma prodotto industrialmente altrove. È in dirittura di arrivo una nuova legge in Italia (Disegno di Legge n. 413) che obbliga a specificare se il pane è stato parzialmente cotto altrove prima della vendita, evitando così possibili ambiguità per i consumatori. Inoltre saranno vietate anche espressioni come “pane di giornata”, “appena sfornato” o “pane caldo” che, pur non richiamando direttamente il concetto di pane fresco, alludono a esso e non corrispondono alla realtà.

  • 0 Commenti

Per commentare è necessario effettuare il login